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Stagione concertistica del Massimo. Mendelssohn e Mozart

Domenica 3 maggio, bel pomeriggio di musica al Teatro Massimo. Sotto la bacchetta del talentuoso ed esteticamente non convenzionale, col suo look da motociclista, Maestro Montanaril’orchestra ha deliziato il pubblico, numeroso, con un concerto dedicato a Mendelssohn (Meeresstille und glückliche Fahrt, Ouverture da concerto in Re maggiore per orchestra op. 27 e Die Hebriden “Fingals Höhle”, Ouverture da concerto in Si minore per orchestra op. 26) e Mozart (Concerto in Do maggiore per flauto e arpa K. 299 e la Sinfonia n. 35 in Re maggiore K. 385 “Haffner”).

Felix Mendelssohn-Bartholdy compose l’Ouverture da concerto Meeresstille und glückliche Fahrt (Calma di mare e viaggio felice) nel 1828, a soli 19 anni. Una composizione ispirata a due brevi poesie di Goethe, che aveva incontrato sette anni prima e che era stato impressionato dal talento di quel ragazzino. Bonaccia e stasi, vento gagliardo e gioia sono ben raffigurati nella composizione musicale. Adagio che precede un trionfale allegro finale!

Anche nell’Ouverture da concerto in Si minore per orchestra op. 26 Die Hebriden “Fingals Höhle” (Le Ebridi “La grotta di Fingal”) il mare, col suo moto ondoso, è l’elemento fondamentale.

Il Concerto in Do maggiore K. 299 fu scritto nel 1778 durante il secondo soggiorno a Parigi di Mozart su commissione di Adrien-Louis Bonnières, conte di Souastre e duca di Guines, che era stato ambasciatore francese in Inghilterra. L’organico orchestrale è chiaramente pensato per un’esecuzione salottiera, e comprende solo oboi, corni e archi. È composizione raffinata e di maniera, dove si esalta il delicatissimo rincorrersi dei solisti (ieri, Rosolino Bisconti al flauto e Francesca Luppino all’arpa).

Il titolo della Sinfonia “Haffner” deriva dal nome della ricca famiglia di Salisburgo che, nell’estate 1782, commissionò a Mozart una serenata per festeggiare l’acquisto di un titolo nobiliare. La Sinfonia è un’opera serena e solare: non solo perché rielabora una serenata scritta per un evento festoso, ma probabilmente anche perché il 1782 è l’anno del matrimonio del compositore con Konstanze. L’orchestra procede di slancio sin dall’inizio, sul tempo di Allegretto spinto, passando per un Andante molto musicale, un breve minuetto e poi dritta verso il presto finale.

Tanti gli applausi. Prossimo appuntamento: 4 giugno, Requiem di Verdi con un cast stellare!

tratto da: lagazzettapalermitana.it